Il congresso del 7-8-9 marzo 2013, che ospiterà anche significative presenze internazionali, si propone di mobilitare i terapeuti e i formatori italiani per un inventario delle risorse storiche del nostro approccio e per uno sforzo creativo di svilupparne di nuove; per questo nel titolo si indicano, oltre alle teorie e alle tecniche, in costante sviluppo per adattarsi a mutate condizioni sociali e nuove necessità, alcune caratteristiche terapeutiche che crediamo
tipiche del nostro modello.
Abbiamo le nostre teorie e una scorta di tecniche collaudate con cui farci carico dei problemi di famiglie, coppie, individui, ma anche di organizzazioni e gruppi sociali; ma non ci mancano altre risorse che sono “implicite” nel nostro operare, collegate al modo relazionale di vedere i problemi, tramandate nella formazione. Si tratta di qualità come la condivisione che viene
da un forte sentimento di solidarietà sociale, la responsabilità che deriva dall’addestramento a farci carico in modo concreto dei problemi individuali e relazionali dei nostri assistiti, il coraggio che mettiamo nel proporre una visione non solo della patologia, ma dei problemi e del mondo contraria alle semplificazioni e ai principi di causalità lineare più diffusi.
Queste caratteristiche non sono esclusive del nostro approccio relazionale, piuttosto appartengono ai migliori terapeuti, al cui successo contribuiscono in modo sostanziale al di là del modello e della scuola di appartenenza: noi però ne facciamo più di altri un obiettivo formativo, un requisito terapeutico, un fondamento del rapporto con il cliente.
Per la prima volta, alle attività del congresso si affiancano e si intrecciano gli incontri del Direttivo Generale della Società Europea di Terapia Familiare (E.F.T.A.) e dell’Assemblea delle Associazioni Nazionali di Terapia Familiare (E.F.T.A. – N.F.T.O.).
La SIPPR propone quindi non solo un invito per un arricchimento teorico e tecnico, ma anche una sfida a partecipare tutti, dal pubblico ai relatori, mettendo in gioco qualità personali e terapeutiche come la fede in un approccio condiviso, la responsabilità per le proprie scelte, il coraggio di portarle avanti senza eccessi narcisistici ma anche senza compromessi conformisti. Siamo sicuri che il popolo relazionale risponderà alla sfida con la serietà e la creatività di tante precedenti occasioni, a cui si aggiunge la compattezza fondata su una ritrovata condivisione: avanti, allora, con coraggio!